NIENTE CIELO PER I CODARDI

 

 

E.Laureti

 

Quando Ali vide le enormi galeazze, rimorchiate appaiate davanti allo schieramento nemico. di certo ebbe un moto di sorpresa. Come le navi del semicerchio turco si accostarono veleggiando al nemico cristiano, cominciarono a sentirsi grida spari a casaccio, urla religiose di sfida, un fragore di gong e grandi timpani, uno strombazzamento: tutto un baccano inteso a spezzare i nervi. Dalle navi della Lega Santa non partì neppure un colpo: un silenzio prolungato e deliberato che sonava sinistro. Man mano che le navi cristiane si avvicinavano faticosamente al ritmo dei remi, i Turchi poterono scorgere sacerdoti che come neri insetti si affrettavano per le coperte. Crocifisso in mano, spesso salendo sulle manovre per meglio esortare quella folla di uomini in attesa. D'improvviso. il vento mattutino girò.

Le vele triangolari dei Turchi si afflosciarono di colpo. Al secco comando di alzarsi da sotto i banchi, i galeotti delle navi turche si aggrapparono ai remi e cominciarono a remare freneticamente. Le navi di Ali persero lo slancio, mentre lungo lo schieramento di Don Giovanni le vele latine si spiegavano sui pennoni, gonfiate da un soffio poderoso e baldanzoso. Ascoltando, chiaramente e confusamente, le parole dei cappellani, pochi nella Lega dubitarono di un intervento di Dio.

Poco prima le coperte delle galee di Don Giovanni erano affollate di uomini inginocchiati per assistere alla messa e per ricevere dai cappellani l' assoluzione generale indulgenza in questa vita e perdono per l'aldilà a premio del loro valore.

L' argomento di tutte le prediche di quella domenica era stato: « Nessun Cielo per i codardi ».   [1]

 

Il racconto di Jack Beeching sulle fasi iniziali  sulla battaglia di Lepanto [2] in cui il litigioso occidente fu in parte e per poco tempo riunito per salvare “il suo cielo” dalla oscurità del turco ottomano ,ci offre uno spunto per capire come è possibile contrastare  una sedicente visione scientifica che da oltre un secolo è inoculata attraverso il relativismo alla scienza occidentale.

Il contrasto all’attuale interpretazione del principio di azione e reazione , alla relatività e al conseguente concetto di vuoto avviene attraverso la messa in discussione dell’evento p=E/c della cui eventuale e dimostrata  parzialità gli stessi relativisti ammettono che la PNN potrebbe causare problemi

Così scrive infatti Elio Fabri del Dip. di Fisica - Univ. di Pisa ,nell’NG it.scienza in data 16 Settembre 2003

 

 

(."Elio Fabri" <mc8827@mclink.it> ha scritto nel messaggio news:bk7n0a$20fg$5@newsreader2.mclink.it...)

asps ha scritto:
 > ...
 > ".....se l'assioma p=E/c risultasse (scrive E.Laureti) non sempre vero ovvero se

> fossero possibili casi in cui interagendo in campo libero con la radiazione
 > e.m. si potesse ottenere p> E/c credo che ci sarebbero problemi sia
 > per l'elettrodinamica di Maxwell che per la RR e la RG di Einstein..."


A parte che si tratta di un teorema e non di un assioma, non ho alcuna
difficolta' ad ammettere che SE ... ci sarebbero problemi ...

 








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